27 Gennaio 2020 – Palazzo Madama, Roma
‘Editoria digitale: numeri e prospettive’ è il titolo del convegno, tenutosi Lunedì 27 Gennaio 2020 in sala Caduti di Nassirya a palazzo Madama, organizzato da USPI – Unione Stampa Periodica Italiana – per affrontare con esperti e tecnici del settore argomenti fondamentali per il futuro dell’editoria.
In tale occasione Pier Luigi Celli, Presidente di Sensemakers, ha presentato gli ultimi dati dello studio annuale redatto da Comscore sullo stato dell’arte dell’editoria digitale in Italia.
Partendo da un’analisi dei comportamenti di consumo delle notizie digitali in Italia da parte di 3 generazioni (Generazione Z, Millennials e Generazione X), l’obiettivo dello studio è quello di identificare le principali differenze tra le modalità di fruizione di ciascuna generazione soprattutto in due ambiti:
- l’interesse alla lettura;
- fonti, device e forme di consultazione
Fonte più utilizzata per la lettura delle news
Una differenza significativa si rileva tra le generazioni in merito all’utilizzo delle fonti di news: mentre le generazioni più adulte dichiarano di ricorrere prevalentemente ai siti di news, i social network rappresentano la fonte informativa primaria per i giovanissimi. Nonostante il loro ruolo come fonte di accesso all’informazione, sui Social Network sono relativamente pochi coloro condividono post relativi alle news e tale fenomeno è particolarmente accentuato tra i giovanissimi.
È però importante sottolineare che se si analizza la modalità di ricerca attiva delle informazioni sui fatti di cronaca e le news, i siti degli editori continuano ad essere la destinazione privilegiata da tutte le generazioni.
Prima fonte per la ricerca attiva di news e fatti di cronaca
Anche la localizzazione delle notizie incide sui livelli di fiducia.
Le notizie locali sono quelle che registrano, in tutte le generazioni, i più alti tassi di fiducia dei lettori in termini di onestà e accuratezza dell’informazione, seguite da quelle di natura internazionale e infine da quelle nazionali.
Il potenziale dell’editoria locale è testimoniato anche dal fatto che le notizie locali sono quelle che i lettori dichiarano di «conoscere meglio»
Dalle interviste sulla teorica disponibilità a pagare un abbonamento per fruire di contenuti di news, emerge che è la generazione X a dichiarare una maggiore propensione con un 12% a fronte di un 10% della generazione Y e di un 7% della generazione Z. Tuttavia, sta crescendo significativamente la propensione a pagare altre tipologie di contenuti on-line (Video; Musica) rispetto alle quali le news on-line finiscono indirettamente e inevitabilmente per competere.
Pagamento altri contenuti on-line: crescite anno su anno
L’editoria è oggetto di forti cambiamenti soprattutto perchè gli editori in Italia dipendono spesso dal traffico veicolato dalle grandi piattaforme che rappresentano per loro dei veri e propri gateway di accesso ai consumatori finali attribuendo alle piattaforme un notevole potere contrattuale nei loro confronti.
L’AGCOM evidenzia come la superiore capacità di profilazione dei dati delle piattaforme comporti che:
“Ai soli fini pubblicitari, il fatturato generato in un anno dai dati di un singolo utente italiano vale in media per le piattaforme 5 volte i ricavi dei principali publisher nazionali (testate online e portali). I valori dell’ARPU in Italia sono indice della perdurante difficoltà degli editori a competere con le piattaforme nella raccolta pubblicitaria online, fonte preponderante di finanziamento per l’informazione online”: